Strage di Paderno - Sottostimato il legame tra fatti violenti e patologie
Roma, 4 settembre 2024 (ripreso da Adnkronos Salute) - Parkinson e malattia di Huntington sono anticipate da prodromi psichiatrici difficili da riconoscere, serve parlarne a scuola e in famiglia
Il triplice omicidio di Paderno Dugnano (Milano), dove un 17enne ha ucciso i genitori e il fratello 12enne, "ricorda altri episodi molto simili accaduti in passato, la cui frequenza sta aumentando. In questi casi, al di là degli elementi legati ai disagi dell'età o alle dinamiche familiari - che chiaramente giocano un ruolo - si nota una costante sottovalutazione e sottostima del potenziale collegamento tra episodi di questo tipo e patologie mentali. L'invecchiamento cerebrale, spesso attribuito erroneamente solo all'età avanzata, ha un prodromo che genera una serie di disagi, tra cui la difficoltà nel controllo degli impulsi emotivi, che si intreccia con il condizionamento ambientale. L'Alzheimer e il Parkinson sono patologie neurodegenerative anticipate da prodromi psichiatrici difficili da riconoscere. Lo stesso accade per la malattia di Huntington, di cui mi occupo, una patologia genetica caratterizzata da un alto tasso di suicidi. Occorre vigilare con attenzione per cercare di prevenire situazioni estreme", afferma all'Adnkronos Salute Ferdinando Squitieri, neurologo e direttore scientifico della Fondazione Lirh (Lega Italiana Ricerca Huntington).
"Il punto - secondo Squitieri - è che c'è una sottostima e una sottovalutazione di questi prodromi da parte di chi dovrebbe intercettarli. I servizi di salute mentale sul territorio non funzionano adeguatamente e spesso non si conosce l'aspetto neurologico di certe malattie. Tuttavia, il Parkinson e l'Alzheimer sono patologie destinate ad aumentare in modo critico entro il 2050. Quindi, nel panorama delle discussioni sollevate in questi giorni sui fattori ambientali e familiari - prosegue - si dovrebbe anche sottolineare la fragilità biologica, che è stata completamente ignorata. I ragazzi devono essere aiutati, e bisogna cominciare a scuola, dialogando con i genitori, che devono essere più aperti su questioni che ancora oggi portano il peso dello stigma. È necessario creare connessioni empatiche e entrare in confidenza. Solo così - conclude - si possono intercettare quei prodromi e aiutare sia il ragazzo che i genitori."